DETEKNIX QUESTPRO: L’evoluzione della specie…

Sicuramente questo 2015-2016 è un biennio ricco di novità dal punto di vista dei metal detector. Non solo alcune grandi aziende “Major” hanno introdotto nuovi modelli o comunque li hanno annunciati ma, cosa ancora più interessante, si stanno affacciando nuovi interessanti costruttori sul mercato con prodotti sicuramente innovativi.

Uno tra questi, anche se già conosciuto nel recente passato per la produzione di pinpointer e accessori, è l’americana Deteknix. L’anno scorso, grazie al gentilissimo e competente distributore Omega Solution, abbiamo avuto modo di recensire il pinpointer Deteknix XPointer, giudicato da noi (LINK alla recensione)  il modello con il miglior rapporto prezzo/prestazioni del momento.

La collaborazione con Omega Solution è proseguita poi in modo molto felice con l’invio, qui in redazione, del primo modello di detector VLF della Deteknix: il QuestPro.

 

QUESTPRO

Dalle forme e colori molto accattivanti e moderne, sin dal suo annuncio “ufficioso” questa macchina ha sollevato molto interesse nell’ambiente dei detectoristi italiani e non solo.

Relativamente molto economico, immergibile fino a 3 metri, dotato di display con indicazione VDI ad alta risoluzione, dotato di cuffie wireless, con batteria Litio integrata e con la possibilità di funzionare sia in DISC che in ALL METAL, il QuestPro si presentava come una macchina destinata a definire un nuovo standard. Sarà stata all’altezza delle aspettative?

Innanzitutto ci preme sottolineare immediatamente che, come è accaduto con il White’s MX SPORT, l’unità che ci è stata fornita è stata, in assoluto, la prima inviata nel nostro Paese. Un modello quindi da poco uscito dallo stadio prototipale e che, probabilmente, potrebbe ricevere alcune piccole modifiche nel momento della commercializzazione in serie. Ci scusiamo quindi in anticipo qualora si evidenziassero delle piccole differenze nell’estetica e nelle prestazioni dei modelli in produzione definitiva.

UNBOXING

La Deteknix ha dotato il QuestPro di una dotazione di serie assolutamente invidiabile e che, ne siamo sicuri, farà molto piacere all’acquirente finale. Nella scatola, oltre al metal detector, troveremo infatti una robusta sacca di trasporto in tela (con tasche interne e strap band in velcro), un coltello da scavo Diamond Digger della Deteknix, un set di cuffie wireless, un adattatore per cuffie con filo ed un carinissimo cappellino brandizzato Deteknix. Ovviamente il distributore nazionale ha provveduto ad allegare, in ogni confezione, di un agile e chiaro manuale in lingua italiana che permetterà all’utente di gestire le varie funzionalità della macchina. Ci siamo permessi di ricordarlo perché, ahimè, nel nostro Paese, alcuni distributori non hanno altrettanta accortezza e rispetto del cliente (tralasciando che sarebbe obbligo di legge).

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Il montaggio della macchina è semplicissimo: l’asta terminale si innesta nella sezione superiore, dove c’è anche il control box, a scorrimento. La sezione quadrata delle aste garantisce un’ottima stabilità e rende ancora più semplice l’allineamento. Il bloccaggio della lunghezza, regolabile a seconda delle misure ergonomiche dell’utente, è garantito da un camlock molto efficace. Per altro è possibile regolare la distanza tra l’impugnatura e il poggia gomito semplicemente allentando 3 viti e facendo scorrere il gruppo di controllo/display lungo l’asta nel punto per noi più confortevole.

Il montaggio della piastra DD in dotazione non pone problemi e la vite passante è di buona qualità. Il cavo, di morbidezza intermedia, si avvolge bene intorno all’asta e il connettore è semplice da avvitare al control box e garantisce la tenuta stagna. Come già detto, il QuestPro è impermeabile ed immergibile in acqua fino a X metri senza problemi. Per coloro che volessero usare l’unità in completa immersione, è disponibile come optional una cuffia subacquea. Se invece vi accontentate di una immersione parziale, potrete usare il detector senza cuffia o con l’adattatore fornito in dotazione con una cuffia tradizionale o con la cuffia wireless.

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MECCANICA

Il QuestPro non è una macchina leggerissima, lo diciamo subito in modo chiaro. Il progettista, tenendo conto del fatto che il cercametalli potrà essere usato in acqua, ha dovuto configurare la distribuzione dei pesi ed un certo “effetto zavorra” per compensare il naturale galleggiamento dei materiali plastici. Questo fattore, spesso dimenticato anche da aziende più blasonate, porta, se trascurato, ad un utilizzo molto più faticoso e stressante durante la ricerca in acqua. E’ ovvio, d’altronde, che questi accorgimenti tenderanno ad appesantire la macchina rendendo l’uso su terra meno agile per via del peso in più.

Abbiamo notato che l’arco poggia gomito è forse un po’ stretto, specie per chi ha avambracci non troppo magri ma, anche grazie alla presenza di una banda di bloccaggio con velcro, il problema è trascurabile.

Il display/controlbox, a sviluppo verticale, offre informazioni visive molto complete e chiare. L’indicazione del VDI è leggibilissima, anche quando il display è completamente immerso in acqua. Per altro è possibile attivare la funzione BackLight che permette una efficace retroilluminazione per un utilizzo in condizioni di luce scarsa.

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I controlli, molto intuitivi e basati su tastiera a membrana, sono di immediata comprensione.

Una piccola pecca che abbiamo immediatamente rilevato è legata all’inclinazione del controlbox/display rispetto all’impugnatura. A nostro parere l’inclinazione è leggermente eccessiva in senso negativo, ovvero è un pochino troppo sbilanciata all’indietro. Ciò si traduce in un minimo di difficoltà nel pigiare i tasti, ed in special modo quello del Pinpoint, senza essere costretti a modificare leggermente la posizione della mano che impugna lo strumento. Si tratta, evidentemente, di un difetto “di gioventù” e che verrà sicuramente risolto nei prossimi modelli. Ad essere onesti poi, grazie alla notevole reattività della macchina, l’utilizzo della funzionalità Pinpoint è quasi trascurabile e quindi non avremo grandi problemi di ordine ergonomico relativi all’aspetto appena accennato.

Altra vera innovazione, che nessun altro detector ha, è la batteria al Litio integrata. Questa batteria, che offre un’ottima autonomia, è leggerissima e può essere ricaricata con un comune caricabatterie USB utilizzando il cavetto con connettore magnetico (altra chicca esclusiva!) in dotazione.

PRIMI TEST IN RICERCA VERA

Ero davvero curioso di portare sul campo il Deteknix QuestPro. Ho iniziato a testarlo non solo nei terreni del mio comprensorio ma anche durante l’ultimo meeting con gli amici di “I Detectoristi Italiani” che si è tenuto in Molise (una Regione italiana ancora in via di certificazione… 😀 ) lo scorso weekend. Devo dire che, con molto piacere, il design moderno di questa macchina ha riscosso un certo appeal con i miei amici di ricerca che hanno chiesto informazioni sulle innovazioni introdotte da questo costruttore ancora abbastanza poco conosciuto.

I primi test, come già accennato, sono stati fatti in terreni non lontani da me. Mineralizzazione medio-bassa, concentrazione di immondizia metallica molto elevata e presenza di EMI piuttosto pesante (linee elettriche ad alta tensione a meno di 100 metri). Ho preferito non iniziare subito da quelli proprio adiacenti a casa mia che sono molto più mineralizzati, con una presenza di ematite piuttosto pesante. Volevo infatti verificare la capacità del QuestPro di saper gestire un terreno relativamente non troppo impegnativo come mineralizzazione, ma molto molto sporco e ricco di immondizia metallica e con l’incombenza di disturbi elettromagnetici dovuti a tralicci dell’Alta Tensione, giusto per rendere il tutto più “elettrizzante” 😀

Devo dire che in questi contesti il QuestPro si è comportato egregiamente, specie grazie alla sua reattività fulminea e alla sua buonissima capacità di separazione. La profondità mi è sembrata assolutamente in linea con la fascia medio-alta di detector VLF. Assolutamente eccezionale per un modello che costa meno di 600 Euro e che offre una serie di caratteristiche così interessanti. Ho testato anche le cuffie wireless, leggerissime, che offrono un ritardo di segnale praticamente nullo. Eseguire la connessione tra detector e cuffie è semplicissimo: basta premere un tasto sulle cuffie ed un tasto sul control box della macchina e voilà…

 

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Durante il primo test, con target buoni da “scovare” in mezzo all’immondizia, il QuestPro mi ha davvero colpito. Una cosa che ho notato subito è la sua capacità di segnalare gli strappi di lattina con un caratteristico doppio segnale. Questo ovviamente se la profondità non è eccessiva.

L’alta tensione, specie quando sono passato sotto i cavi, si è fatta sentire, ma è bastato modificare il Frequency Shift per ridurre il disturbo al minimo. Il detector si è rivelato un vero e proprio “coin-shooter” andando a pizzicare le monete in maniera davvero sorprendente.

E ORA SI FA SUL SERIO…

Come ho già detto, ho testato il QuestPro anche in Molise, durante un meeting con gli amici del gruppo “I Detectoristi Italiani”. Terreno mineralizzato già strabattuto, alta concentrazione di cocci e mattoni refrattari. Insomma, una situazione  decisamente complicata per qualsiasi macchina. In questo contesto il Deteknix, settato con una sensitività non troppo elevata per mantenerlo stabile (65-68), ha offerto ottimi risultati. La netta sensazione che si ha è che il QuestPro, sebbene in condizioni di alta mineralizzazione tenda a diventare un po’ nervoso, mantenga comunque performance eccellenti semplicemente abbassando un po’ la sensibilità. Non è quindi sempre necessario “spingere” la macchina con settaggi estremi per avere risultati ottimali.

Il QuestPro ha dato prova di ottima sensibilità su target nobili anche molto piccoli, che riesce ad agganciare senza grandi problemi. Essendo un po’ sbilanciato in avanti, non è proprio il massimo quando si spazzola in salita, ma tutto sommato si gestisce abbastanza bene.

La sua meccanica particolare, con basi di appoggio piuttosto piccole, tende  a volte a farlo ruotare su un fianco quando si poggia su terreni sconnessi, mentre su suoli piani non ci sono problemi di sorta.

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Francesco, Alessandro, Giuseppe, io, Angelo e Manuel, gli amici di “I DETECTORISTI ITALIANI”

L’uso di pinpointer come il Garrett ProPointer, uno tra i più diffusi e venduti, non crea alcuna interferenza.

La discriminazione, in questa situazione, si è rivelata molto efficace facendomi scavare solo target nobili e, in casi rari, pezzi di ferro di grandi dimensioni.  Durante la spazzolata ho testato le varie modalità audio con 1, 2, 3, 4 e multitono. A mio modo di vedere la Deteknix ha calibrato bene i punti di variazione del suono, rendendolo piuttosto gradevole ed intuitivo. Per qualcuno, magari abituato alle sonorità White’s di vecchia scuola, potranno sembrare un po’ corti, ma oramai il trend generale, adottato anche dalla Casa di Sweet Home (la White’s appunto), è quello di utilizzare suoni corti per ottimizzare la reattività della macchina.

TEST CONTROLLATI

Dopo l’ottima prova in Molise, ho voluto completare la mia analisi con una serie di test in ambiente controllato. Il mio test bed è oramai diventato un punto di riferimento per tutte le mie prove. Terreno ricco di ematite e ferrite, target fissi (20 EuroCent) sepolti da quasi 2 anni, profondità conosciute (5, 15 e 28 cm in terreno con ematite e a 20 e 25 cm con ferrite). La moneta sepolta a 15 cm è, tra l’altro, stata sepolta vicino ad un chiodo di ferro, per rendere la rilevazione più difficile, mentre quella a 28, come oramai è noto, è ostacolata da un gradino naturale del terreno che impedisce una spazzolata regolare.

Nessun problema ovviamente con le monete a 5 e 15 cm in terreno ematitico. La cosa che mi è piaciuta di più è che con la moneta a 15 cm, vicina al chiodo, l’identificazione VDI sia stata abbastanza solida e coerente mentre nell’audio c’è stata una sfumatura particolare, che permette di capire che c’è qualcosa che “inquina” il target. La stessa cosa mi è accaduta con l’XP ADX 150. Ottimo davvero!

Per sentire la moneta a 28 cm è stato necessario abbassare la sensitivity. Si, avete capito bene!

In prima battuta stavo cercando di spingere la macchina con Sens piuttosto elevata (80-85) ma sulla 28 cm sentivo un segnale strappato e poco ripetibile. Ho provato ad aumentare la Sens al massimo ma la cosa peggiorava. Ho quindi tentato una soluzione strana, abbassando la sensibilità… Bingo!

In questo modo il QuestPro ha iniziato a sentire la moneta, sebbene in modo debole, ma assolutamente ripetibile e senza instabilità.

Spostandomi nella zona mineralizzata con ferrite, la macchina non ha avuto esitazioni con la moneta a 20 cm mentre, ma me lo aspettavo, ha faticato moltissimo ad agganciare quella a 25. Questo tipo di mineralizzazione è molto più “aggressiva” della precedente e solo pochissime macchine riescono a segnalare quella moneta a 25 cm.

MATTONI…MON AMOUR!

Per concludere, ho messo alla prova il QuestPro sovrapponendo ad alcuni target sepolti dei mattoni refrattari. Oramai lo faccio sempre e questo test può essere utile per confrontare le prestazioni dei vari modelli. Ho 2 tipi di mattoni, con mineralizzazione media e alta, e li uso entrambi per verificare la capacità dei detector di penetrare suoli estremi.

Con mattone a mineralizzazione media e target (20 EuroCent) a 5 cm, il QuestPro non ha affatto problemi.

Anche col mattone ad alta mineralizzazione nessun problema. Ovviamente se li mettiamo entrambi la macchina non riesce più a sentire la moneta.

Ho testato il detector anche con la moneta a 15 cm, con ferro adiacente, e con mattone a mineralizzazione media: risultato positivo… target agganciato e chiaramente riconoscibile.

Con il mattone a mineralizzazione elevata nulla da fare, ma non mi aspettavo certo il miracolo!

MARE…SAPORE DI MARE…

Successivamente alla pubblicazione di questo articolo ho avuto la possibilità di testare la macchina anche al mare. A Pasquetta, infatti, sono stato a Grosseto e, dopo un pranzo luculliano in compagnia di famiglia e parenti, abbiamo fatto un salto a Marina di Grosseto dove ho potuto fare qualche test su sabbia asciutta e in battigia.

Sono rimasto davvero sorpreso dalla stabilità del detector che, una volta selezionata la modalità BEACH, diventa docilissimo e non accenna a falsi segnali in battigia e neanche dove si frange l’ondina. Non ho potuto testare il QuestPro in immersione perchè non avevo un abbigliamento adatto, ma reputo il test passato veramente a pieni voti. Ecco qualche scatto e un piccolo video dove si può capire come il Deteknix riesca a rimanere stabile con la mineralizzazione salina della battigia.

CONCLUSIONI

Leonardo Ciocca
Leonardo Ciocca

Questo Deteknix mi piace moltissimo. Mi ha fatto divertire e penso che possa offrire performance eccellenti per il suo prezzo. Non è perfetto (vedi l’inclinazione del controlbox), ci mancherebbe, ma è un detector che offre moltissimo all’utente. Nella gara degli ALL-TERRAIN si candida a ricoprire un ruolo di primissimo piano, confrontato con le macchine che attualmente competono in questa categoria (Garrett AT PRO e White’s MX Sport). Mi aspetto quindi un bel futuro per questa macchina e per le successive versioni, già annunciate, che non vedo l’ora di testare.

Tra l’altro, non appena possibile, torneremo a parlare del QuestPro con alcune prove in acqua dolce e salata. In modo da fornire una panoramica completa del prodotto.

Stay tuned!

Leonardo Ciocca
AMD Tech Team

Caratteristiche tecniche dichiarate

FREQUENZA OPERATIVA: 13 kHz
RICERCA DI TIPO: Motion
BILANCIAMENTO DEL TERRENO: Automatico e Manuale
RICERCA IN: Discriminazione/All MetalREGOLAZIONE SENSIBILITÁ: Si
REGOLAZIONE DISCRIMINAZIONE: Si 99 ID di rilevazione
REGOLAZIONE SOGLIA: Si
PINPOINT: Si (VCO)
PROGRAMMI PRE-IMPOSTATI: 5
INDICAZIONE TIPO DI METALLO RILEVATO: Si
INDICAZIONE DELLA MINERALIZZAZIONE DEL TERRENO: Si
TONI DI RILEVAZIONE: Si 6 toni variabili
DISPLAY: LCD 60X70mm retroilluminato
PIASTRA DI RICERCA: 9×11”(22.5x28cm) Wide Scan TurboD Waterproof Coil
ALTOPARLANTE INTERNO: Si
ALIMENTAZIONE: Batteria interna 2000mAh Li-Po
AUTONOMIA: Circa 30 ore con casse audio, circa 20 ore con cuffie wireless
SEGNALE BATTERIE Si
CUFFIE: Si, Wireless
ASTE SCOMPONIBILI: Si – 2 parti telescopica
LUNGHEZZA: 80 – 130cm
PESO: 1,350 Kg
GARANZIA: 2 anni
MANUALI: Italiano
Prezzo (IVA compresa):

Versione BASIC: Euro 550,00, comprensivo di:
– 1 Quest Pro
– 1 Cuffie wireless
– 1 Copri Piastra
– 1 Manuale in italiano

Versione STANDARD: Euro 635,00, comprensivo di:

– 1 Quest Pro
– 1 Cuffie wireless
– 1 Borsa per il trasporto
– 1 Sacca porta Tesori
– 1 Coltello Diamond Digger
– 1 Cappellino Deteknix
– 1 Manuale in italiano

Versione ADVANCED: Euro 735,00, comprensivo di:

– 1 Quest Pro
– 1 Cuffie wireless
– 1 Borsa per il trasporto
– 1 Copri Piastra
– 1 Sacca porta Tesori
– 1 Coltello Diamond Digger
– 1 Cappellino Deteknix
– 1 Carica batterie 2 uscite 2A
– 1 Xpointer Land
– 1 Manuali in italiano

Informazioni:
OMEGA SOLUTION – Web: www.omegasolution.it

2 pensieri riguardo “DETEKNIX QUESTPRO: L’evoluzione della specie…

  • 20 Aprile 2016 in 17:28
    Permalink

    Ciao Leonardo quindi quale tra whites mx sport ,deteknix questo pro , e garrett at pro e più indicato per ricerche in acqua di mare alta 40 cm? Confido in una tua risp distinti saluti Mauro Orru!

    Rispondi
    • 20 Aprile 2016 in 18:13
      Permalink

      Al momento io direi Deteknix…

      Rispondi

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