BLISSTOOL LTC64X V6 – La “Bestia” che viene dall’Est…
Durante un recente raduno svolto a Castello di Sorci in Toscana, ho finalmente avuto il piacere di conoscere personalmente Riccardo/”Napalm”, simpaticissimo giovane cercatore davvero molto bravo e preparato, con il quale avevo spesso scambiato opinioni e considerazioni in alcuni forum dedicati al metal detecting. In quell’occasione mi disse che avrebbe avuto interesse a sottopormi una sua recensione completa del Blisstool LTC64X – V6, conosciuto anche come “The Beast“, uno dei suoi ultimi acquisti. Riccardo, già autore di diversi video-test che potete vedere nel suo seguitissimo canale YouTube, mi disse che sarebbe stato un onore per lui vedere il suo articolo pubblicato nel nostro blog.
Nelle settimane successive ci siamo risentiti per definire insieme una struttura di base del testo, in modo che seguisse sostanzialmente quella delle altre nostre recensioni, questo per agevolare il lettore nelle comparazioni tra i vari modelli già testati. Passati pochi altri giorni mi ha inviato il testo completo, davvero pregevole e ben fatto, corredato anche da numerose foto e video.
Prima di lasciarvi alla recensione, do quindi la notizia a Riccardo e a tutti i nostri lettori della sua nomina ufficiale ad “AMD Affiliate“, primo passo per diventare membro effettivo del Team.
Complimenti Riccardo! Ottimo lavoro!
Leonardo Ciocca
AMD Tech Team Director
BLISSTOOL LTC64X – La “Bestia” che viene dall’Est…
di Riccardo/”Napalm” (c) 2016 by AMDTT
INTRODUZIONE – DESCRIZIONE – ASSEMBLAGGIO
Il Blisstool LTC64X -V6- “The Beast” è l’ultimo nato della casa bulgara. Si tratta del top di gamma Blisstool, una macchina sicuramente performante e che, rispetto ai precedenti modelli, è stata implementata per lavorare sul mineralizzato, migliorata dal punto di vista della recovery e anche della discriminazione. Ha un aspetto vintage ed è esteticamente identico ai precedenti modelli V2 – V3 – V4 e V5. Lo sviluppatore e proprietario dell’azienda bulgara, Ahmed Merchev, sconsiglia il V6 come primo acquisto di modelli Blisstool suggerendo macchine come il V3 (adesso fuori produzione insieme agli LTC64X V2) V4 e V5 per poi passare, in caso, ad un V6 solamente in un secondo momento. Ma io sono testardo, e ho preso subito il V6 e, dopo averci creato il giusto feeling anche se non è stata una passeggiata, posso oggi dire che sono rimasto felice dell’acquisto.
Stiamo parlando di un analogico che vede sul control box la presenza di ben 10 potenziometri: Ground Coarse, Ground Fine, Threshold, Silencer, Gain, Tone, Disc Level, Disc Depth, Frequency, Volume on/off.
Oltre a questi potenziometri il Blisstool ha anche 3 deviatori: Ground manual/automatic, Autozone 1/2/3 e Discriminator 1/2/3. Il control box è posizionato sotto al gomito e collegato ad una delle 3 sezioni che compongono una classica asta ad S. L’assemblaggio è semplice anche se è raccomandabile stringere a dovere la parte finale alla quale è collegata la piastra onde evitare un po’ di “gioco” che porterebbe ad osservare un piatto non perfettamente allineato con l’impugnatura. Questo problema potrebbe verificarsi principalmente con il piastrone da 15” che, ovviamente, è più pesante del piatto originale da 11”. Per alleggerire la macchina ho montato la centrale su di un’asta telescopica in fibra di carbonio dritta: una straight shaft che è leggera e comoda anche se quella ad S originale è comunque più che sufficiente garantendo un buon bilanciamento dei pesi.
PRIME IMPRESSIONI E RICERCA VERA
Una delle cose che mi preoccupavano maggiormente, oltre alla moltitudine di potenziometri da gestire, era il fatto che i Blisstool (che tradotto significa “strumento della beatitudine”) sono dei monotono. Io ero abituato ad una moltitudine di toni ma devo ammettere che il V6 con il suo singolo tono si fa capire bene ed è piuttosto chiaro anche se, rispetto a macchine che rilevano con più toni, il segnale è ovviamente da indagare in maniera più approfondita. In ricerca vera è consigliabile settare la macchina in maniera piuttosto tranquilla perché tenere il Threshold spinto porterebbe il Bliss a suonare anche i vuoti del terreno magari un po’ sconnesso oltre ovviamente alle buche. Quindi settaggi tranquilli senza abusare di Gain e Threshold e, prima di tutto, portare a termine un abbattimento del terreno in maniera certosina.
Più di altri strumenti, qui si sta parlando di macchine che richiedono un ground balance fatto alla perfezione. Di recente, in ferie in Salento, mi sono portato dietro il Bliss: dopo alcuni test fatti in un uliveto e in battigia, ho dedicato alcune ore alla ricerca vera in un campo incolto e su sabbia bagnata.
Non è stato semplice abbattere la mineralizzazione salina della battigia: il V6 non è una macchina “da mare” ma, anche se tendenzialmente instabile, è utilizzabile anche in quel contesto dove si conferma comunque profondo. Il tutto settandolo in ORE Mode (N.d.R. “Ore” è la parola inglese che indica i minerali ma anche i filoni auriferi) che è la caratteristica principe e la differenza sostanziale che c’è tra V6 e modelli precedenti: l’ORE Mode si attiva ruotando al minimo il potenziometro del Gain e permette con ottimo esito di affrontare la ricerca su mineralizzazione ferrosa. Il potenziometro del Ground Fine in ORE Mode non funge più da ritocco fine dell’abbattimento ma da profondità di ricerca che va da 1 a 9. Ground Fine a 5 in Ore Mode garantisce una buona profondità di ricerca mantenendo una buona recovery. Il tempo dedicato alla ricerca vera in battigia è stato molto poco ma il V6 mi ha comunque permesso di trovare qualche moneta oltre a forcine per i capelli e qualche immancabile strappo.
Per quanto riguarda la ricerca su terra, dopo qualche ora trascorsa in mezzo ai bellissimi ulivi salentini, mi sono recato in un campo incolto: la terra del campo non era la classica rossa salentina ricchissima di ossidi di ferro ma più tendente al marrone. Vi assicuro che era comunque ostica e il potenziometro del Ground me lo ha confermato. Un campo con molta ferraglia e con target profondi: ho trovato un proiettile Miniè a una trentina di centimetri di profondità e, ritornatoci brevemente in un secondo momento, anche una devozionale a circa 20: non avevo con me il metro ma ho misurato ad occhio con il Pro-Pointer il quale è lungo circa 23 centimetri. Terra molto dura, cementata dal sole estivo. Il V6 si è comportato egregiamente, discriminando senza particolari problemi, con Discriminator sul III, DL a 4 e DD a 8.5 (come di solito li imposto…DD è la Disc Depth ovvero la profondità, il range entro il quale la disc è attiva), si poteva tranquillamente udire il tono strappato/interrotto su target come chiodi più o meno grandi senza indugi. Il tutto in ORE con Ground Fine a circa 5/6. La piastra utilizzata era la standard da 11”. Apro una piccola parentesi sul deviatore Discriminator: il selettore ha 3 posizioni, I, II e III. E’ da abbinare con il potenziometro della discriminazione DL ovvero Disc Level: passando dalla posizione III alla I ci accorgeremo di come e quanto la disc diventi più severa. In ricerca vera lo tengo esclusivamente sulla posizione III perché preferisco non tralasciare niente. Il selettore su I abbinato ad alti livelli del potenziometro DL, offre una disc piuttosto elevata. Sta al cercatore decidere e scegliere la migliore impostazione in base al contesto di ricerca.
TEST DI PROFONDITA’
I Blisstool sono macchine rinomate per la loro profondità. C’è da dire che per raggiungere profondità ragguardevoli e quindi essere spinti al massimo, necessitano di un terreno scarsamente mineralizzato e, aspetto non meno importante, asciutto. Il fatto che in un terreno mineralizzato sia controproducente rovesciare al suolo troppa potenza, vale per ogni macchina, Blisstool compresi. Ed ecco appunto l’entrata in gioco della modalità ORE che si attiva con il Gain al minimo. Gli unici strumenti che rappresentano un capitolo a parte in questo senso sono i P.I. (Pulse Induction)
Durante il passato inverno ho fatto vari test di profondità su terra rossa, ricca di ossidi di ferro, molto ostica, non estrema ma intensamente mineralizzata. Un target come 50 centesimi di euro, per fare un confronto e dare un’idea, viene rilevato dal Dèus con un segnale chiaro e scavabile a meno di 20 centimetri: diciamo circa 16-17. Non vedevo l’ora di provare il V6 in ORE e sono rimasto piacevolmente sorpreso per gli esiti dei vari test fatti. Il Bliss è riuscito a rilevare i 50 centesimi a 30 centimetri con il Turbo attivato (il Turbo Boost si attiva mettendo il potenziometro della freq. sul minimo e quindi splittando la frequenza di lavoro da 8 kHz a 7,4 kHz. Poi ha sentito 10 centesimi di euro a 28 centimetri e tutto questo con la piastra standard da 11”. Montando la piccola e performante 7×9” SEF ha rilevato i 50 centesimi a 30 centimetri e i 10 centesimi a 25 centimetri. In un’altra prova ho montato la piastra da 15”: il V6 è riuscito a rilevare il solito target, 50 centesimi di euro, a 35 centimetri. Davvero notevole!
Credo che sia importante sottolineare che la modalità ORE viene meno gradualmente, nel passaggio da Gain minimo a Gain 1. Per cercare e trovare quindi la massima profondità in ORE, mi è capitato di tenere il Gain non proprio al minimo ma anche a 0.5. Nonostante i test fatti su terreno ostico, rosso e ricco di ossidi di ferro, l’inserimento del Turbo Boost ha comunque aumentato la profondità di rilevamento.
Per concludere i test di profondità ho testato il V6 anche su di un terreno scarsamente mineralizzato. Un terreno particolare che, a prescindere dalla blanda mineralizzazione, vede variazioni repentine di fase che si alterna a macchia di leopardo da ferrosa a salina/alkalina. In questo contesto, principalmente con terreno bagnato in seguito a piogge, diventa piuttosto complesso gestire la stabilità della macchina. Nella stessa zona ho scelto uno spot preventivamente bonificato e sotterrato 50 centesimi a 50 centimetri. Una profondità importante. Chiaramente approfittai del terreno invernale, bagnato e morbido: in estate diventerebbe un lavoro molto faticoso arrivare a quella profondità con la martellina che uso per scavare. Era la fine di gennaio e quella moneta è quindi in buca da circa 6 mesi. Quando ho fatto il test col V6, la superficie del terreno era appena umida nonostante il caldo torrido e, ovviamente, più in profondità si va e più umidità incontriamo. Tutto questo non mi ha permesso quindi di spingere il V6 al massimo delle sue possibilità. Mi riferisco principalmente al Gain che era a 5 e non al massimo (in una scala che va dal min al 9 e poi max). Quindi a metà corsa. Potevo alzare ancora un po’ il Threshold ma volevo comunque non rendere la macchina troppo nervosa: i Blisstool sono tanto famosi per la loro profondità quanto per il nervosismo, sono macchine indubbiamente da domare. Da notare che nei Bliss ed anche in altri bulgari il potenziometro del Threshold non gestisce la soglia classica ma proprio la sensibilità generale della macchina e quindi tale manopola, insieme al gain e più del gain, ricopre un ruolo cruciale per quanto riguarda la profondità di ricerca. Nel test era settato a 6. Il Silencer era disattivato e questo per regalare alla macchina poca profondità in più a spese però di perdita di stabilità.
Dopo aver fatto l’abbattimento (non è stato troppo semplice), ho passato la 11” sul punto dove avevo fatto la buca e in fondo alla quale avevo collocato i 50 centesimi: “pa-pa-pa”, target agganciato, rilevamento netto e chiaro da parte del singolo tono del V6. Ho potuto alzare la piastra anche di qualche centimetro in più rispetto al suolo, ottimo esito. C’è da dire che su terreni come questi e con target profondi e di dimensioni generalmente medio-piccole come possono essere i 50 centesimi di euro, la 11” non perde profondità rispetto alla 15” che, invece, ha la meglio sul mineralizzato intenso e avrebbe la meglio anche su target di dimensioni maggiori. Non penso proprio che la 7×9” SEF sarebbe arrivata a quella profondità.
Un test di profondità l’ho fatto anche in prossimità della battigia collocando 50 centesimi di euro a 25 centimetri. Da notare che nel fondo della buca c’erano circa 5 centimetri di acqua. Segnale chiaro. Avevo fatto anche altri video provando la 7×9” SEF ma il forte maestrale ha completamente coperto la mia voce ed il tono del V6.
TEST RECOVERY
Per il test di recovery ho montato la 7×9” SEF per avere la migliore capacità di separazione. Ho utilizzato 4 monete di cui 2 da 10 centesimi, una da 20 e l’altra da 50. Accanto alle monete ho poi posizionato 4 chiodi per orizzontale: chiodi di grandi dimensioni, un test che avrebbe messo in crisi molte macchine. Il V6 ha superato la prova a pieni voti: certo, non è fulmineo ma, in ORE, ha comunque dimostrato di essere sicuramente veloce.
TEST DI IRON MASKING
Per quanto riguarda l’iron masking ho fatto 2 prove: una con la 11” standard e l’altra con la 7×9” SEF. Per quanto riguarda il test con la 11”, ho utilizzato 50 centesimi di euro e li ho collocati in fondo ad una buca di 15 centimetri: ho poi conficcato 2 chiodi nelle pareti della buca ed uno posizionato nel fondo, allo stesso livello della moneta. Test superato con segnale scavabile anche girando di 360 gradi intorno alla buca. Chiaramente ho impostato il Gain al minimo per attivare la modalità ORE che, oltre a permettere alla macchina di lavorare al meglio in contesti mineralizzati, regala anche la migliore recovery.
Sull’ostica terra rossa salentina ho poi voluto simulare una situazione davvero estrema collocando 20 centesimi di euro in una buca di 15 centimetri con il target circondato da 6 chiodi di grandi dimensioni a diverse profondità. Anche in questo caso i chiodi li ho conficcati nella pareti della buca. Grande risultato. Considerata la dimensione dei chiodi, l’accoppiata V6/7×9” SEF ha dimostrato di essere veloce e di riuscire ad aggirare alla grande l’ostacolo iron masking. Certo, in alcuni momenti il suono era più corto e leggermente strappato ma la situazione creata era davvero estrema. Vorrei precisare che i chiodi utilizzati nel test sono davvero grandi e hanno dimensioni variabili con il più generoso che misura 10,5 cm ed uno spessore di 0,7 mm, e gli altri 8,5 / 7,5/ 6/ 4,5 ed il più piccolo di 3 centimetri.
PIASTRE DISPONIBILI
Il Blisstool LTC64X V6 viene venduto con la sua piastra standard da 11” che è una tuttofare e, probabilmente, il piatto con il quale mi sono trovato meglio. Ci sono altre 2 piastre disponibili: la piccola 7×9” SEF che, nonostante le dimensioni ridotte, garantisce un’ottima profondità e, ovviamente, anche capacità di separazione e quella da 38 cm (15”) che, principalmente su oggetti di grandezza media – medio/grande, raggiunge profondità ragguardevoli oltre ad offrire una maggiore copertura di terreno. La piccola 7×9” SEF pesa solo 365 grammi contro i 655 della 11” e gli 820 del piastrone da 15”: notevole il peso di quest’ultima. Vorrei sottolineare che le piastre Blisstool sono sprovviste di copripiastra. La casa produttrice afferma che si tratta di una resina di qualità, molto resistente e duratura: io non lo metto in dubbio ma ho comunque acquistato un copri piastra Tesoro, rotondo e da 11” che, pur trattandosi di un abbinamento sicuramente antiestetico, fa il suo lavoro. Potete vederlo in alcuni video che ho fatto.
Oltre alla varietà di piastre, la Blisstool ha di recente commercializzato le cuffie wireless che, devo ammettere, nulla hanno a che vedere con altri prodotti simili, funzionali e facilmente reperibili in commercio. Non mi hanno assolutamente soddisfatto e non parlo di ritardi in cuffia ma di malfunzionamenti che si sono verificati più di una volta. Principalmente a livello di gestione del volume: volume in cuffia che si abbassa da solo senza toccare niente. Mi è successo con 2 pacchi di cuffie diversi, poi mi sono arreso e ho lasciato un paio di cuffiette XP col filo che sono sicuramente meno comode ma senz’altro più funzionali. Sarà un caso ma non ho comunque voluto sperimentare il terzo pacco.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il Blisstool LTC64X V6 è di sicuro una macchina performante e indubbiamente migliorata rispetto ai precedenti modelli. Un VLF che, principalmente sul mineralizzato, riesce a regalare prestazioni degne di nota. Da considerare che tutti i test di profondità sono stati fatti in discriminazione: in all metal ci sarebbe stato sicuramente un sensibile
aumento di profondità. Si tratta di una macchina dotata di buona discriminazione: essendo però un monotono, ovviamente il segnale va indagato con accuratezza onde evitare di fare una buca per poi tirare fuori un chiodo di
piccole dimensioni. Per quanto mi riguarda il V6 parla chiaro ma, più che con altre macchine, è necessario il giusto tempo per prenderci confidenza. Vorrei sottolineare che la gestione dei potenziometri cambia da piastra a piastra: mi sono accorto che sul mineralizzato, ad esempio, la piccola 7×9” SEF è più ostica da gestire rispetto alle altre due ed invece credevo proprio il contrario. Sicuramente non è una macchina tranquilla e pacata, tutt’altro! E’ una macchina nervosa e basta poco per lavorare ai limiti della stabilità: certo, tenendo a bada i potenziometri la ricerca può avvenire anche in modo piuttosto tranquillo e silenzioso ma, trattandosi di un bulgaro da domare, è necessario spingere per fargli raggiungere determinate prestazioni. Per concludere posso dire che la scritta sui due lati del control box, “The Beast”, non è un metodo per rendere questa macchina più appetibile a livello di mercato: il Blisstool LTC64X V6 è realmente “Una Bestia”!
Riccardo/”Napalm”
AMD Affiliate Member
PS Altri video sul Blisstool LTC64X V6 e di altri detector sono disponibili nel mio canale YouTube
https://www.youtube.com/channel/UC7jmgRNs_UST-DGaMXejLyA
CARATTERISTICHE TECNICHE DICHIARATE
Tecnologia : VLF/IB
Super B Depth = Super Blisstool Depth (SBD)
Frequenza di ricerca: regolabile da 8,0 KHz a 7.4KHz (Max – Min)
Regolazione frequenza di ricerca (+ – 60 Hz)
Modo di ricerca MOTION
Discriminazione dei metalli
Neutralizzazione dei terreni altamente mineralizzati con elevato contenuto di minerale metalli e rocce.
Bobina di ricerca da 11″ DD (28 cm)
Bobina da 15″ DD (38cm)
Bobina 7×9” SEF
Batterie ricaricabili LiPo 11,1V. 2200 mAh di alta qualità e durata
Alimentatore automatico LiPo
Bilanciamento del terreno Automatico e Manuale
Doppio potenziometro di bilanciamento del terreno Grossolano e Finitura
Regolazione dell’amplificazione del segnale tramite GAIN
Silenziatore dei rumori di fondo
Regolazione della soglia audio Threshold
Regolazione del volume
Discriminazione con tre modi indipendenti di selezione
Regolazione della discriminazione dei metalli ferrosi come ferro, lattine, lamine e discriminazione dei metalli di basso grado (metalli non-ferrosi) intesi come immondizia
Profondità di ricerca adattabile alla discriminazione
Led indicazione batteria bassa tramite Led
Presa per cuffie stereo da 6,35mm
Autonomia di ricerca 30 ore in uso continuo
Assorbimento: minimo 35mA, massimo 100mA
Asta telescopica robusta in alluminio verniciato
Asta finale della bobina in fibra di carbonio
Box comandi in robusto ABS con alluminio
Box comandi sotto il bracciolo (garantisce un ottimo bilanciamento dei pesi in ricerca)
Box controlli sganciabile dall’asta
Elettronica schermata contro le interferenze elettromagnetiche
Cavo della bobina di ricerca con doppia schermatura
Connettore della bobina di ricerca con pin dorati
Connettore per alimentatore batteria con pin dorati
Peso in ordine di lavoro 1,780 Kg
Bracciolo con cinghia
Fabbricato in Bulgaria
Garanzia 36 mesi
Manuale in Italiano e Inglese
Prezzo consigliato (IVA inclusa): Euro 940,00
Distributore per l’Italia: Detection Services di Marco Tozzi
Web: www.blisstool.it