V3: Monofrequenza VS Multifrequenza…

Il V3, come il DFX,  può operare sia con tutte e tre (il DFX due) le frequenze insieme che in monofrequenza. Inoltre permette di utilizzare le tre frequenze contemporanee con la funzione “SALT COMPENSATE” (nel DFX non è un opzione separata) che, grazie alla “sottrazione del segnale” di cui ho spesso parlato nel blog,  rende il metal molto più performante in battigia e in acqua di mare.

Per quanto riguarda invece l’uso in mono-frequenza dello SPECTRA V3, ecco le peculiarità di ognuna:

2.5 kHz – Garantisce una sensibilità migliore ai metalli ad alta conduttività come argento e rame. E’ anche la migliore soluzione per operare in condizioni di alta mineralizzazione a causa delle peculiarità del sistema di bilanciamento del terreno. Chi mi legge sa di cosa parlo…

7.5 kHz – E’ la migliore frequenza “tutto fare”. Non predilige una tipologia particolare ma da buoni risultati un po’ con tutto.

22.5 kHz – Questa è la frequenza che dovremmo utilizzare se cerchiamo oggetti minuti (piccoli gioielli, fiocchi d’oro etc) e per i metalli a bassa conduttività come alluminio e nickel. E’ la frequenza che si dimostra più efficiente in condizioni di mineralizzazione bassa . Per chi volesse approfondire la relazione tra alte frequenze e oggetti sottili suggerisco di rileggere il mio post :  DFX – Oggetti sottili, 15KHz, Legge di Lenz e Skin Effect

Possiamo inoltre aggiungere che i V3 possono operare in Multifrequenza nelle modalità analitiche BEST DATA o CORRELATE. Cosa significa? E’ presto detto.

1) BEST DATA: il Metal trasmette le frequenze, riceve ed analizza le frequenze rivenienti dal target e sceglie la risposta MIGLIORE (BEST, nel senso di maggiore energia) tra queste per identificare il target. Questo algoritmo si basa proprio sulla migliore predisposizione delle varie frequenze ai vari tipi di target.

2) CORRELATE MODE: Il Metal trasmette sempre le tre frequenze, riceve ad analizza le frequenze rivenienti dal target, LE CONFRONTA FRA LORO e, se non sono sostanzialmente CONCORDANTI (in base ad una funzione di normalizzazione), decide che il target va ignorato e non da la segnalazione. Questa modalità è davvero eccezionale quando si opera in terreni infestati dal ferro dove le segnalazioni non si concentrano effettivamente su un preciso VDI ma tendono ad “aprirsi a ventaglio” in forma pseudo-casuale. E’ appunto questa pseudo-casualità che produce, quando il V3, analizza i dati, la NON CONCORDANZA che permette di “domare” questo tipo di contesti di ricerca. In altre parole, in caso di “sparpagliamento” dei dati, il metal, grazie al CORRELATE, capisce che ciò che lo ha provocato al 99.9% è ferro e quindi SOPPRIME la segnalazione. Ulteriore finezza della macchina White’s è la possibilità di regolare la “granularità” di questo “addomestica-ferro” attraverso la funzione SPAN che da modo di settare il detector in modo che sia più o meno tollerante.

Concludendo, l’utilizzo della Monofrequenza è preodinato al raggiungimento della massima performance di profondità e sensibilità PER TIPOLOGIA DI METALLO E/O LIVELLO DI MINERALIZZAZIONE anche grazie al completo sfruttamento della potenza di trasmissione e di calcolo in maniera esclusiva. L’uso della Multifrequenza invece è più indicato per raggiungere l’eccellenza in termini di identificazione e discriminazione, nonchè per la gestione efficace dell’inquinamento da ferro e della mineralizzazione da sale marino (se attiviamo il SALT COMPENSATE)

Happy Rowan Hunting!
Bodhi3

2 pensieri riguardo “V3: Monofrequenza VS Multifrequenza…

  • 23 Febbraio 2010 in 16:03
    Permalink

    Leo, ogni volta che leggo un tuo articolo resto impressionato dalla tua capacità di tradurre in maniera semplice e comprensibile concetti “ostici” e difficili per chi, come me, non possiede nozioni in questo particolare e specifico campo.
    A volte perso che sei il “Piero Angela” del MD.
    Alla prossima. Alfredo

    Rispondi
    • 23 Febbraio 2010 in 16:32
      Permalink

      Sei sempre troppo buono!!!

      Un abbraccio,
      Leonardo Angela 😀 😀

      Rispondi

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