AircrashPO – Airfinders: una missione encomiabile…

C’è un gruppo affiliato alla LIMH (Lega Italiana MDing Hobbistico) un po’ speciale: l’AirCrashPO-Airfinders. Non si tratta semplicemente di appassionati di metal detecting, ma di persone che hanno voluto dedicare le proprie energie ad una missione davvero encomiabile: la ricerca di relitti di aeroplani abbattuti durante le numerose battaglie aeree e le attività di bombardamento del nostro Paese durante i conflitti mondiali…

Si tratta di un lavoro delicatissimo, che richiede non solo una grande competenza tecnica nell’uso degli strumenti, ma anche di approfondite conoscenze storiche, geografiche, militari e di una enorme dose di sensibilità umana, dato che, ahimè, spesso i ritrovamenti sono accompagnati al rinvenimento di resti umani, i piloti o gli altri membri dell’equipaggio.

Vorrei quindi presentarvi la AircrashPO, associazione conosciuta anche col nome di “Berretti Arancio” (dal copricapo che hanno scelto) e che da anni svolge senza sosta questa attività di ricerca e recupero, anche in stretta collaborazione con le istituzioni italiane e straniere.

Affiliati alla Lega Italiana MDing Hobbistico dalla prima ora, hanno sempre svolto il loro incredibile e preziosissimo servizio in modo molto umile e lontano dai riflettori della scena detectoristica italiana. Dotati di una organizzazione esemplare, hanno sempre preferito il “fare” al “dire”, proprio grazie al loro codice etico che, ancora di più, li rende meritevoli di menzione.

In questi giorni ho contattato il loro rappresentante, Luca Gabriele Merli, al quale ho espresso la mia forte volontà di raccontare almeno in parte ciò che l’AircrashPO facesse. Luca, con estrema gentilezza, mi ha fornito alcuni dettagli che sono felicissimo di condividere con noi.
Ecco quindi una breve introduzione dell’associazione e degli ultimi lavori eseguiti:

Il progetto AirCrashPO – Airfinders è stato fondato nel 2007 da un gruppo di cinque ricercatori, con l’obiettivo di raccogliere tutte le notizie sui raid aerei effettuati tra il luglio 1944 e l’aprile 1945 in Val Padana. Il gruppo inizialmente era composto da Luca Gabriele Merli, Stefano Merli, Agostino Alberti, Diego Vezzoli e Matteo Annoni ma in seguito altri componenti si sono uniti al gruppo e il raggio di azione è aumentato fino a toccare tutto il Nord e il Centro Italia. Fino ad ora sono state portate a termine operazioni anche nei pressi della Capitale ma abbiamo collaboratori anche in Sicilia. Ci arrivano continuamente richieste da parenti di piloti e equipaggi da tutte le parti del mondo, per avere notizie, fare ricerche oppure per avere un frammento dell’aereo del padre o del nonno, ma la nostra opera, pur non ricevendo nessun finanziamento statale o privato,è mutata negli anni e, oltre a ricerche e scavi, ci dedichiamo alla divulgazione storica tramite libri, mostre, convegni e lezioni nelle scuole in modo che la “Storia Vera” non vada perduta.”

L’AircrashPO ha poi voluto omaggiarci del breve racconto di una delle loro ultime missioni:

Da diversi anni AircrashPO opera in Toscana facendo spedizioni con i propri ricercatori e, in particolare, con Luca Merli, nativo della zona e conoscitore del territorio, che coordina e segue le ricerche di persona. Nell’ultimo periodo eravamo alle prese con la ricerca dell’unico aereo a noi sconosciuto, di cui non si sapeva che fine avesse fatto il pilota e come si chiamasse per la mancanza di qualsiasi tipo di rapporto scritto. Sono cominciati ad arrivare stralci di testimonianze e, grazie alla sapiente regia di Agostino Alberti, si è cominciato a vedere un barlume di luce. Non è passato molto tempo che al gruppo AircrashPO è arrivata la richiesta dal Defense POW (Prisoner of War)/MIA (Missing in Action) Accounting Agency (Agenzia per la cura dei Prigionieri e i Dispersi in Guerra) per la collaborazione nella ricerca del pilota abbattuto a Palleroso. Subito i nostri ricercatori e gli amici detectoristi della Garfagnana (N.d.R. splendido territorio della Toscana, luogo di numerosi scontri terrestri e aerei) si sono messi a disposizione. Al giorno stabilito per una ricognizione in loco, il ricercatore Luca Merli è partito alla volta della Garfagnana e il giorno 28 Aprile si è incontrato con un gruppo di ricercatori locali composto da Francesco Pioli, Tommaso Teora e dall’Ing. Aeronautico Francesco Adami. Poco dopo si è aggiunto lo staff del D.P.A.A (Defense POW/MIA Accounting Agency), composto da una paleontologa, un medico forense,un ingegnere esperto di trasmissioni satellitari, da due militari della U.S. Navy (Marina americana) con il compito di fare ricerca con il metal detector e il capo spedizione Franck. Il gruppo è entrato subito in azione: dopo aver intervistato alcuni testimoni locali, la prima tappa è stata il piccolissimo cimitero di Palleroso dove sembra sia stata tumulata una cassettina con i pochi resti del pilota. In seguito, dopo una marcia forzata sui monti di Palleroso, si è arrivati sul crash point in un bosco di castagni. Dopo una ricerca certosina, sono stati rinvenuti diversi reperti appartenenti al velivolo che hanno confermano tutto quello scoperto in precedenza. Al ritorno dal punto di caduta del velivolo, il gruppo si è recato a consultare l’archivio parrocchiale di Palleroso, dove è stato rinvenuto un documento molto importante ai fini della ricerca. Alla fine dei lavori il gruppo si è diviso consapevole di aver portato a termine una brillante ricerca e, nel salutarsi, Luca Merli ha donato ai membri del D.P.A.A i libri pubblicati dal Gruppo AircrashPO, ricevendo in dono il distintivo del Defense POW/MIA Accounting Agency.”.

Siamo davvero fieri ed orgogliosi che l’AircrashPO faccia parte della Lega Italiana MDing Hobbistico e, per tutti coloro che volessero maggiori informazioni o che volessero dare il proprio contributo alle attività di ricerca del gruppo, vi invitiamo a contattarli nel gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/704984762927916/?fref=ts

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