STORIES: Ritrovamento e riconsegna di un Dog Tag americano

Oggi ho il piacere di pubblicare una bella storia di detecting, inviatami dall’amico Cristian, nella quale racconta la sua avventura nel ritrovamento di una piastrina di riconoscimento (in gergo “Dog tag“) di un soldato statunitense che ha combattuto in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, e nella successiva riconsegna ad un parente del soldato, ahimè deceduto qualche anno fa. Un grazie a Cristian per l’articolo e un sentito “Bravo!” per il nobile gesto.

Leonardo/”Bodhi3″
Director AMD Tech Team

——————————-

Ritrovamento e riconsegna Dog tag Americano E.A. Pelletier

Sono Cristian De Carolis, un ragazzo di 26 anni che ormai da 6 anni si è avvicinato alla ricerca con il metal detector. Era l’Aprile del 2009 quando, in una delle mie tante uscite, stavo cercando con il metal sulle sponde di Canale Mussolini, un corso d’acqua su cui c’era il fronte di Anzio tra Americani e Tedeschi. Non trovai niente per tutta la mattina, solo tappi di bottiglie di birra gettati da pastori che in quel tratto di canale portavano le pecore a pascolare. Ad un certo punto trovai un buon segnale proprio 331985_2352944630618_1341412852_osul bordo dell’argine; incuriosito andai a scavare e, con mia grande sorpresa, trovai una dog tag (N.d.R. Piastrina di riconoscimento militare sul quale sono punzonate le generalità, la matricola e altri dati identificativi. Normalmente sono due, identiche, e si tengono al collo con una collanina. In caso, ahimè, di decesso, una viene rispedita alla famiglia del militare) americana ben conservata. L’emozione fu enorme, sia per la natura del ritrovamento sia perchè avevo gia letto di persone che trovando piastrini americani erano riusciti a riconsegnarli ai veterani ancora in vita. La piastrina portava inciso il nome di E.A.PELLETIER proveniente da Helena (Stato del Montana), USA. Appena tornato a casa cominciai a cercare sui vari forum di metaldetector se ci  fosse un modo per identificare una dogtag e ritrovarne il proprietario, ma nessuno degli utenti riuscì ad aiutarmi.

Demoralizzato, misi la dogtag tra gli altri oggetti della mia collezione e li rimase per ben 2 anni.  Un giorno, volendo condividere la mia collezione con gli utenti di una pagina facebook, misi una foto anche della mia piastrina americana. Poco dopo ricevetti un messaggio da Roberto Molle, un esperto di militaria WW2, sopratutto della zona di Cassino, che mi disse che probabilmente quella piastrina apparteneva ad un soldato della First Special Service Force, un’unità speciale dell’esercito americano addestrata alle missioni più pericolose che proprio a Canale Mussolini combattè coraggiosamente e con tale determinazione contro i tedeschi da essere soprannominata dagli stessi tedeschi i “Diavoli Neri”.

Immagine

Molto soddisfatto spensi il PC e andai a lavoro ma, mentre ero in macchina, mi arrivò un messaggio dal  mio amico Stefano Solferini, con il quale ho fondato un’associazione culturale con lo scopo di studiare la storia della mia città durante la seconda guerra mondiale: “Il Fronte a Cisterna”, in cui mi diceva che avevano trovato il proprietario della mia dogtag e inoltre avevanomesso anche la foto. Appena sceso dalla macchina controllai il post e con mia grande sorpresa c’era una foto d’epoca che ritraeva Pelletier con un altro soldato. La foto apparteneva a Luciano Bucci presidente di un’associazione di Venafro, la Winterline Venafro, e sotto la foto mi spiegava come il soldato a sinistra fosse proprio  Eugene Pelletier, purtroppo morto qualche anno fà, mentre quello a destra fosse Henry Planger, un veterano ancora in vita che lui aveva avuto il piacere di conoscere e che tante volte gli aveva raccontato delle avventure che durante 554167_10200240373325840_1938693760_nla seconda guerra mondiale avevano vissuto lui e il suo caro amico Pelletier. Luciano mi mandò un messaggio privato in cui mi chiedeva se volessi scambiare la dogtag; mi spiegò come la sua associazione fosse la referente italiana della FSSF in contatto con l’associazione di veterani con sede in Canada. Sebbene mi dispiacesse molto separarmi dalla mia prima dogtag, pensai fosse giusto riconsegnarla ai parenti del soldato, purtroppo morto qualche anno fà. Risposi che non mi importava di riceve qualcosa in cambio l’importante era che il piastrino venisse riconsegnato ai parenti del soldato.

1378981_10201567128973899_500654095_nQualche giorno dopo il vicepresidente dell’associazione Winterline Renato Dolcigno mi contattò e con mia grande gioia gli consegnai la dogtag. Portata al museo di Winterline Venafro restò per alcuni mesi in mostra fino a quando nell’ agosto del 2013, assieme al presidente Bucci, volò verso il Canada dove si teneva l’incontro annuale dei veterani della FSSF e fu consegnata alla First Special Service Force Association. In una cerimonia solenne venne finalmente restituita la dogtag alla figlia di Eugene, Carolyn Pelletier.

Cristian, autore dell'articolo e del ritrovamento del dog tag
Cristian, autore dell’articolo e del ritrovamento del dog tag

Tornato in Italia, Luciano aspetta che lo vada a trovare in modo da potermi raccontare tutte quelle storie ed avventure vissute dai due amici Pelletier e Planger. Come succede spesso nella vita le buone azioni, in un modo o nell’altro, vengono ripagate e, non ci crederete, ma solo 3 settimane dopo aver riconsegnato la dogtag ne trovai un altra in un posto molto battuto, ma di questa semmai vi racconterò la prossima volta.

Per altre informazioni:    Www.Cisternawar.altervista.com  Sito de “Il fronte a Cisterna

2 pensieri riguardo “STORIES: Ritrovamento e riconsegna di un Dog Tag americano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.