AMDTT: SuperBatteria per DETECTORPRO HEADHUNTER DIVER

SuperBatteria per DETECTORPRO HEADHUNTER DIVER

di Sergio “Xergix” per AMDTT

L’ Headhunter Diver della Detectorpro è un metal subaqueo molto compatto derivato dal progetto del Fisher 1280X. Una delle maggiori pecche di questo metal è l’alimentazione con due batterie da 9 volts, effettivamente le batterie durano abbastanza ma c’è da dire che oltre al costo di questo tipo di batterie va aggiunto che, quando la tensione scende sotto gli 8,5 volts, il metal tende a perdere prestazioni.

Tempo fa mi era stato chiesto dal compagno di ricerche Mauro ( Mauroki ) di risolvere questo problema. La soluzione si è rivelata subito ardua a causa del tipo di batterie usate ma soprattutto del poco spazio disponibile all’interno del vano batterie che non permetteva di utilizzare i normali tipi di batterie disponibili sul mercato. Mi è venuta quindi l’idea di confrontare le specifiche tecniche del Diver con quelle dell 1280x: il fisher è alimentato con otto batterie da 1,5 volts e nello schema elettrico si vede che c’è un circuito alimentatore che trasforma i 12 volts in una alimentazione duale +5 / -5 volts, quindi c’era una possibilità di alimentare il Diver a 12 volts; ovviamente occorreva essere ben certi di ciò e, dopo aver effettuato ricerche sul web e chiesto su vari forum specializzati, purtroppo le risposte non portavano a nulla di veramente attendible. L’unica soluzione sembrava quindi quella di aver il coraggio di alimentare il metal e vedere cosa sarebbe successo!

Ovviamente questa prova non è stata fatta a cuor leggero per ovvi motivi! Per prima cosa ho verificato che il metal poteva essere alimentato anche con una sola batteria e questo a dato esito positivo. Ho verificato poi  l’assorbimento del circuito e le prestazioni di rilevamento di un target ad una certa distanza dalla piastra. Successivamente, per mezzo di un alimentatore a tensione variabile, ho cominciato ad alimentare l’apparato partendo dai 9 volts e salendo di mezzo volts per volta tenendo sotto controllo l’assorbimento e le prestazioni. Arrivato a 12,6 volt massimi, il circuito assorbe circa 19 mA e così è rimasto fino alla massima tensione mentre le prestazioni non sono migliorate di molto, giusto un paio di cm rispetto alla alimentazione normale, da qui la conferma che si poteva alimentare il Diver a 12 volts.

Adesso bisognava trovare la batteria giusta per la modifica. Tenuto conto del basso assorbimento si è pensato di utilizzare le batterie ai ioni di litio dei cellulari; ovviamente si sono aperti tutti i cellulari che si aveva a disposizione e la scelta è caduta sulla batteria di un Nokia sufficientemente piccola e con una corrente erogabile di 1 Ampere sicuramente maggiore di quella che poteva erogare una 9 volts. Tre di queste batterie ben cariche danno una tensione totale di 12,6 volts, l’ideale per il nostro progetto! Ora bisognava trovare il modo di metterle insieme. Scartata l’ipotesi di saldarle, occorreva creare un supporto a sei contatti che permettesse di togliere le batterie per la fase di ricarica. Non si potevano fare contenitori perchè il pacchetto stava “preciso” all’interno del Diver. Anche lo spessore di un elastico per tenere insieme le batterie era troppo dato che i contatti dovevano essere molleggiati per recuperare eventuali differenze di livello fra i contatti delle tre batterie. La cosa si è risolta utilizzando una piccola frazione di circuito stampato. I contatti sono stati fatti con dei pin tolti da un connettore per circuiti stampati e dei nottolini in ottone; ovviamente la cosa è poco replicabile ma vi posso assicurare che sono tranquillamente sostituibili con dei chiodini a spillo in ottone a testa tonda. Per il molleggio dei pezzetti di neoprene interposti fra la testa del chiodo e lo stampato mentre, per verificare che la piastra sarebbe stata messa correttamente sulle batterie ho costruito anche un piccolo tester ottico utilizzando i contatti di una batteria a 9 volts e un display a segmenti led che si doveva accendere al momento del fissaggio del circuito di contatto con le batterie che avviene per mezzo di un giro di nastro da elettricisti.

Le foto allegate a questa piccolo articolo danno sicuramente meglio l’idea rispetto ai miei discorsi. Una cosa importantissima: il collegamento dei fili del connettore a due clips per la batteria deve essere fatto collegando il filo nero al + (POSITIVO) della piastra e il filo rosso al – (NEGATIVO) della piastra di collegamento questo per rispettare correttamente la polarità PENA IL  DANNEGGIAMENTO IRREVERSIBILE del metal!

Fate bene attenzione a questo passaggio perchè il rischio di alimentare in maniera non corretta il metal è molto facile.

Scheda di collegamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pacco Batterie assemblato con biadesivo

Tester

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pacco Batteria collegato e tester funzionante

 

 

 

 

 

 

 

Da notare che la schedina ha due contatti in più: servono a livellare il circuito sul piano delle batterie. Con questo tipo di alimentazione il metal è notevolmente più stabile ma occorre avere un certo controllo sulla tensione delle batterie; non bisogna assolutamente andare sotto i 3 volts per batteria quindi 9 volts totali, le batterie ai ioni di litio e le LiPo, se scaricate completamente, non si ricaricano più. Per ricaricarle si possono usare caricatori portatili per batterie da cellulare, io ne ho acquistato uno presso la RS Component e carico singolarmente ogni cella, è ovvio che se fate questa modifica tutto è a vostro rischio e pericolo 😀

 

Buon lavoro!

Sergio “Xergix”

 

2 pensieri riguardo “AMDTT: SuperBatteria per DETECTORPRO HEADHUNTER DIVER

  • 22 Agosto 2012 in 23:45
    Permalink

    salve, ho acquistato il metal detector diver della detectorpro su internet, essendo un principiante ed avendolo acquistato negli stati uniti 5 anni fa, non avevo idea che fosse specifico per l’acqua. Adesso volevo sapere, gentilmente, se per metterlo in acqua ho bisogno di attrezzature speciali o è possibile immergerlo così come è. Non vorrei rovinarlo poiché mi è costato 650 euro e adesso ho deciso di dedicarmi al metaldetecting in modo serio.
    Grazie e saluti.

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    • 23 Agosto 2012 in 14:24
      Permalink

      Il modello Diver della DetectorPro è un prodotto destinato all’uso acquatico e quindi può essere immerso in acqua senza problemi.

      Rispondi

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